Vento REALE o vento APPARENTE???

Per rappresentare le forze usiamo convenzionalmente i vettori che, determinata l’unità di misura, ci descrivono: la direzione, il verso, il punto di applicazione e l’intensità di una forza.

I vettori si sommano e si sottraggono graficamente con la regola del parallelogramma (avendo due forze e mettendo il loro punto di applicazione in comune, si tracciano le parallele alle forze e si costruisce il parallelogramma; la diagonale maggiore rappresenta la somma, la diagonale minore rappresenta la differenza tra i due vettori).

TRE TIPI DI VENTI

_ vento reale: il vento che spira in natura. La velocità del vento reale si misura, stando fermi con l’anemometro; é espressa in nodi (nodi= miglia/all’ora), oppure in metri al secondo (m/s) oppure secondo la forza della scala Beaufort.

_vento di velocità: il vento provocato dalla velocità di un oggetto.  proviene sempre dalla direzione in cui si muove l’oggetto.  per la barca proviene da prua ed ha una intensità misurabile con la velocità espressa con il “LOG”.

_ vento apparente: è la “somma vettoriale” di vento reale e di vento di velocità. combinazione vettoriale del vento reale e di velocità sia in direzione che in intensità ..gli strumenti moderni misurano l’intensità del vento reale (TWS, true wind speed) e  l’intensità dell’apparente (AWS, apparent wind speed)… … sarebbe bene imparare a navigare sempre con l’intensità del vento” reale” sugli strumenti…

VENTO APPARENTE  Il vento apparente è quello che percepiamo con la barca in movimento, è quello indicato dal windex (segnavento in testa d’albero), è quello che spinge sulle vele; ha alcune caratteristiche fondamentali per la conduzione della barca

_ in bolina, il vento apparente è più “intenso” e più “stretto” (cioè viene più da prua) rispetto al vento reale.

_ nelle andature portanti, il vento apparente è meno “intenso” ma rimane più “stretto” del vento reale.

Alla poppa piena i due venti, apparente e velocità, hanno la stessa direzione ma verso opposto e quindi si sottraggono.

CONSIDERAZIONI SUL VENTO APPARENTE Se capisco come funziona il vento apparente posso “cambiare” l’intensità del vento a mio piacimento, uso e consumo, se orzo aumento l’intensità del vento se poggio diminuisco l’intensità del vento.  Questo può essere molto importante per la conduzione della “barca in sicurezza”.  …agendo sul timone modifico la natura…ad esempio se devo issare, ammainare o avvolgere il genoa con vento forte mi conviene mettermi in andatura portante.

_ Con poco vento reale prediligo le andature di bolina in modo da aumentare il vento apparente e correre di più.  _ Con poco vento reale evito la poppa piena: è preferibile fare dei bordi al lasco per rinforzare l’apparente e correre di più (facendo così un bordeggio al lasco). _ Con tanto vento prediligo una andatura portante  per ridurre l’apparente Una buona andatura con tanto vento è un gran lasco o anche il giardinetto con attenzione al rischio di “strambate”.

Anche in regata cerco la massima VMG (velocity made good) cioè il miglior compromesso tra velocità della barca e avanzamento nella direzione del vento. Esistono strumenti moderni che misurano direttamente la VMG  Normalmente nelle andature portanti, sotto raffica si può “scendere” alla poggia meglio, perché l’apparente è sufficiente per garantire una buona pressione sulle vele e quindi una sufficiente velocità anche in andatura molto poggiata. Quando finisce la raffica si dovrà orzare per aumentare l’intensità del vento apparente; la pressione sulle vele aumenterà e quindi la velocità della barca verrà incrementata. Questa operazione tra regolazione delle vele e conduzione del timone dovrà essere una continua ricerca della migliore VMG (miglior velocità nella direzione del vento). 

11 Ottobre 2017